L’Amore ha fatto i primi passi, ci ha scomodato per accomodarci il cuore.
Ma una cosa è certa e cioè che l’uomo cammina quando sa bene dove andare!
Dal 27 al 30 dicembre, la nostra madre Generale, accogliendo la richiesta di P.Marco passionista, ci ha inviate a tenere un corso di Esercizi Spirituali con lui ad un gruppo di giovani di Forino e S. Antimo sul tema della “Fiducia in Dio”.
Il 26 abbiamo lasciato le nostre Comunità coscienti di partire per fare un’esperienza di fine e un inizio dell’ Anno diverso…. ovvero: IN CAMMINO!
Siamo arrivate intorno alle 22 alla stazione di Salerno dove Padre Marco è venuto a prenderci per portarci a Forino dove abbiamo passato la notte…il giorno seguente nella mattinata con un pullman siamo partite con i giovani di Forino facendo tappa a S.Antimo, dove sono saliti i giovani di quella Parrocchia per poi proseguire per Falvaterra luogo degli Esercizi.
Già dal primo momento del nostro incontro con i giovani sul pullman abbiamo iniziato a respirare un buon clima e allegria tra i giovani e con noi…così abbiamo viaggiato bene cantando e dialogando.
Arrivati a Falvaterra, luogo degli Esercizi Spirituali, ci siamo sistemati e insieme all’equipe composta da quattro suore, io, sr Gabriella, sr Grazia, sr Silva e P. Marco organizzatore del Corso.
Una cosa è stata chiara per tutti dal primo incontro..cioè ..vi è stato un invito libero e personale al quale ognuno ha risposto personalmente e liberamente. In Padre Marco abbiamo potuto sentire l’odore delle pecore d’un pastore che non ha paura di sporcarsi le mani per le sue pecore in tutti i sensi …
Nel corso degli Esercizi Spirituali, con i giovani abbiamo riflettuto e meditato sulla fiducia in Dio avendo come testi guida il Brano dell’Annunciazione e della Vocazione di Abramo..
Abbiamo invocato continuamente lo Spirito Santo per meglio ascoltare, comprendere e accogliere la Parola di Dio nella nostra vita e permetterle di lasciarci fecondare da essa come ha fatto Maria…I giovani si sono molto interrogati sullo Stupore di Maria e sul suo Sì pur non capendo tutto ” come è possibile? Non conosco uomo” e sulla sua fiducia in Dio con la quale ha accettato questo grande mistero.
“Una chiamata, un nome nuovo, una missione da compiere”
Il Protagonista principale è Dio. È Lui che chiama Abram e invia l’angelo Gabriele alla giovane Maria….entrambi ricevono un nome nuovo che esprime la loro nuova identità e la loro missione…non più Abram ma Abramo padre di molti popoli o di una grande nazione…come è possibile è lo stupore di Abramo: Non ha un erede a parte il figlio della schiava…è vecchio e sua moglie è avanti con l’età ed è anche sterile… ma, lui si fida…
Maria diventa la “Beata” perché ha avuto fede e si è fidata di Dio, la sua nuova identità è quella di essere il “Primo Tabernacolo”, ha come missione quello di essere la Portatrice di Cristo nel mondo; Abramo ha come nuova identità l’essere “Amico di Dio” per la sua fede tutti i popoli ricevono la benedizione, lui è ” l’intercessore…nostro padre nella fede e portatore di benedizione per tutti”
“I giovani contenitori da riempire?” Assolutamente no! Lo dimostra il fatto che questi giovani di fronte ad una proposta forte come un corso di Esercizi Spirituali fatto non solo di ascolto e riflessione personale bensì anche di comunicazione di vita personale in base alla parola di Dio si sono messi in gioco lasciandosi totalmente coinvolgere ciò che a volte a noi adulti costa fatica..senza parlare poi dei ritmi e dei tempi lunghi di preghiera meditazione, riflessione e Celebrazione Eucaristica vissuti con calma e la partecipazione di tutti senza mai lamentarsi…Sembra che i giovani abbiano capito la bellezza del camminare insieme dell’accoglienza e nel rispetto reciproco fatto di ascolto e di condivisione avendo come obbiettivo principale il coltivare la fiducia in Dio in se stessi e negli altri per essere dei giovani felici malgrado i propri limiti e questo non solo ascoltato annunciato da chi spezzava la parola e dalla riflessione nei gruppi ma era perfino cantato… Insomma abbiamo potuto percepire che sono giovani che già da tempo fanno un cammino e cercano di familiarizzare con la Parola di Dio. È stato bello anche vedere come utilizzano il cellulare per la liturgia delle ore e per il canto come un libro ben conosciuto!
E noi? Anche noi siamo stati scomodati fisicamente e interiormente per essere accomodati nel cuore. Anche noi siamo chiamati a lasciarci rompere i piani a non accontentarci del poco ma a inseguire ciò che veramente conta nella vita se questa è vissuta con il Signore.
sr Gloriose msg
La gioia, un senso di pace, l’amore e la fiducia in un Dio che è tutto questo, ecco cosa ho portato a casa da questa esperienza. Non è la prima volta che partecipiamo come comunità a questo tipo di ritiri, ma ogni volta si ha la sensazione di tornare a casa con qualcosa in più. Con qualcosa che prima non si aveva, o che era sempre stato dentro di noi e bisognava solamente portar fuori. Sono stati tre giorni intensi, ricchi. Abbiamo pregato, riflettuto, ci siamo confrontati, abbiamo giocato, riso, ma soprattutto abbiamo condiviso. Come famiglia. Abbiamo condiviso spazi, idee e paure e questo non ha fatto altro che arricchire (sono sicuro) ogni singola persona che ha partecipato a questa esperienza. Avere la consapevolezza che ci siano altre persone che scelgono il tuo stesso stile di vita, e soprattutto avere la possibilità di incontrare queste persone e di vivere spesso esperienze simili con queste persone è un dono! Un dono che noi facciamo a noi stessi, ma soprattutto un dono che Dio fa a noi. E’ proprio così che sento Dio sempre in mezzo a noi, attraverso le persone che ti donano amore e a cui tu ricambi col tuo. Ho conosciuto persone meravigliose, ho creato nuovi e bellissimi legami e ho rafforzato ancor di più quelli che già avevo. Soprattutto ho avuto la possibilità di conoscere meglio Dio stesso e capire che lui si fida di noi, scommette su di noi e noi siamo preziosi! Ognuno di noi è un capolavoro fantastico!
Credo che se tutti facessero questo tipo di esperienza anche solo una volta nella vita, imparerebbero anche solo in piccole dosi cos’è l’amore e come metterlo in circolo con le altre persone.
Luca di Sant’Antimo
Nei tre giorni di esercizi spirituali abbiamo avuto modo di confrontarci e di condividere le nostre vite alla luce della parola. Si è evinto nei giovani una difficoltà di fare entrare Dio nel proprio quotidiano semplicemente per una scarsa conoscenza a cui si associa una non meno fiducia nel lasciarsi andare. Al massimo si lascia entrare Dio nella misura in cui ci conviene. È nel giorno della sacra famiglia che dico quanto è importante che i giovani respirino la parola nel domestico delle proprie case per iniziare e consolidare un processo di fede che non può prescindere da una conoscenza profonda di un Dio che vuole soltanto il nostro bene. Ciò nonostante il Signore ci ha indicato la via: “non temete” è quanto ci ha detto e ribadito più volte; la paura uccide, la fede fa rinascere. La paura chiude le porte, la fede le apre. La paura conduce alla morte ,la fede apre alla vita; la paura porta alla tristezza e alla desolazione , la fede conduce alla santità(felicità).
Carlo di Forino