Nel 2021 ricorrono 50 anni della nascita al cielo della nostra cara Eufemia, madre Gemma Giannini.
Questa donna ci sorprende ancora , proprio in questo tempo di pandemia, di malattia, dove tutto costringe a guardare la realtà con occhi diversi, a temere per il presente e con fatica a sperare un futuro migliore.
Come in un nuovo giubileo questo tempo ci offre un opportunità di ripensare la vita.
Proprio in queste povertà, nelle fragilità, in ogni difficoltà , Eufemia, la piccola Gemma, diventa gigante e ci indica una via sicura, quella parola che San Paolo aveva ben compreso , che da secoli risuona e attende di essere accolta: quando sono debole allora sono forte.
La debolezza, L infermità, L immobilità ci fa paura, ma pensarla come riflesso dell infinita bellezza di Dio può capovolgere la prospettiva e il senso del tutto.
Gli ultimi giorni di Madre Gemma, raccontano le sorelle suore, sono stati colmi di silenzi e sguardi intensi d’amore, un dolore muto che accolto è diventato un indelebile segno della presenza del Signore.
Indelebile è la debolezza che supera i nostri limiti ed eleva, ristora, rende forti e capaci di vivere il nostro tempo, con tutte le sue difficoltà, è sale che da sapore, è amore che da coraggio, è vino buono che inebria, è luce che rende liberi e di nuovi capaci di credere che esser infinitamente piccoli non ci diminuisce ma rimette al centro L essenziale, ci dona pace nel cuore e gioia nell’ anima perché ci sentiamo amati dall amore che amiamo e ci ama così come siamo. Eufemia insieme a Gemma ci stanno dicendo questo e io non posso che ringraziarle, ora è sempre.