#queilegamichesannodieternità, Le Sorelle di Santa Gemma: 64 anni al servizio della Chiesa di Desio

Le Sorelle di Santa Gemma: 64 anni al servizio della Chiesa di Desio

11921610_764328257011399_3314564264911179910_nOggi, giovedì 20 agosto 2015, sr Fedele, sr Louise e sr Giovanna si sono congedate dalla Chiesa di Desio ed in particolare dalla parrocchia San Giovanni Battista. Le Sorelle di Santa Gemma sono presenti nella Chiesa desiana fin dal 1951, e dal 1980 a san Giovanni. Oltre che essere state madri spirituali e consigliere dei giovani seminaristi dei missionari Saveriani, le Sorelle, che si sono avvicendate nel tempo, hanno accompagnato con semplicità e amore, nell’umiltà e nel nascondimento, il cammino di crescita umana e cristiana di molti bambini, ragazzi, giovani e adulti.  Molti sono i sentimenti e le emozioni di questi giorni: gioia, gratitudine, memoria, dolore per il distacco, ma anche la certezza di un legame che non si spezza e non diminuisce con la lontananza e il passare del tempo perché nato, cresciuto e consolidato nell’Amore del Signore Gesù che rende eterno e incorruttibile tutto ciò che incontra.

11863301_764328050344753_1744316284861194031_nGrazie di cuore a tutti coloro che abbiamo incontrato in questo tratto della nostra storia. Grazie perché avete contribuito a rendere più ricca e più bella la nostra vita e la nostra vocazione.

 

 

 

#facciamo FESTA SI LEGGE…#rendiamo GRAZIE

di Maria Luigia Lattanzi

 

Solo con un titolo Social, Giovane, Brillante poteva iniziare questo piccolo saluto alle suore di Santa Gemma di San Giovanni Battista a Desio.

Suor Giovanna, Suor Louise e Suor Fedele. Tre presenze discrete ma rassicurante. Tre donne, tre sorelle, tre educatrici, tre supporti insostituibili, tre volti così diversi fra loro ma uniti dallo stesso sorriso gioioso. La loro presenza: una certezza.

Una messa davvero sentita quella di ieri domenica 21 giugno. La chiesa ricolma, i due cori riuniti (quello dei grandi e dei più piccolini) un’unica voce verso l’alto per lodare il Signore e dire grazie. Le lacrime che si affacciavano agli occhi, venivano rimandate indietro dalla gioia di quanti applaudivano per questo dono. Don Pietro nell’omelia è riuscito a centrare il nostro grazie. Il grazie di tutta la comunità per chi da sessant’anni opera costantemente al servizio degli altri. Le suore di Santa Gemma sono a Desio da prima ancora che io nascessi. Nei miei ricordi più recenti solo suor Marina, incontrata per pochissimo ma di cui ricordo ancora il volto fresco e la chitarra fra le mani. E poi le “mie suor Giovanna e Suor Louise” due sorelle che mi hanno preso per mano e accompagnato in quel cammino che porta dritto ai piedi della Croce. Quel cammino di pecorella smarrita che ha incontrato due sorelle allegre e comprensive che con l’ascolto, la preghiera e la vicinanza hanno fatto si che non solo ritornassi a Gesù, ma mi mettessi al servizio dei più piccoli. Loro, come ben ha detto don Pietro sono sempre state li, silenziose quando serviva e con la parola giusta quando necessaria. Molti i volti e le storie che si sono avvicendate nella nostra comunità, ma loro sapevi di trovarle lì per chiunque ne avesse bisogno. Negli ultimi anni hanno vissuto poi a San Giovanni. Il loro citofono una certezza. Anche se i don non c’erano, sapevi che suonando a quel campanello una di loro tre ti avrebbe risposto. La mite suor Fedele per darti le dritte o Louise e Giovanna che rapide intervenivano scendendo magari le scale di corsa con un sorriso ed un mazzo di chiavi. La loro casa non era composta solo dalle loro camere, dalla sala o dalla cucina, ma da tutto l’oratorio e tutta la chiesa. La sera nessuna andava a dormire se prima non si era fatto il giro di tutte le porte per le chiusure. O per dare un’ultima occhiata veloce per controllare che tutto fosse in ordine prima del meritato riposo..

Don Pietro ha parlato anche della loro sublime cucina. Pranzare insieme non era solo un momento di condivisione, ma un “Ora e Adesso” fatto di spensieratezza ed allegria. Un momento per smorzare le preoccupazioni e parlare in leggerezza.

11898915_764327990344759_5561956482197127876_nI loro consigli, la loro buona parola è riuscita anche a smussare gli angoli caratteriali di un giovane prete, di una catechista ansiosa, o di un genitore offuscato dal risentimento o semplicemente maleducato. Sono sempre riuscite a ricondurre nelle giusta via e dimensione ogni pensiero per arrivare insieme ad una visone condivisa di  comunità. Quel senso di appartenenza cristiana fatto di carità, ascolto, mediazione, gioia, servizio e preghiera.

“Piccola Giovanna” sempre dietro a cantare e a smorzare le cose con un sorriso. La tua voce nel coro ci mancherà.  Come mancheranno i bonghi suonati da Louise. O le preghiere in ginocchio raccolte di suor Fedele.

E mancheranno tanto ai più piccoli. A tutti i bambini ed i giovani che si sono succeduti negli anni durante i pomeriggi di catechismo o semplicemente divertendosi insieme la domenica, nelle gite e negli oratori estivi. Educatrici impeccabili e amorevoli come madri.

Sempre modeste, senza mai apparire. La vita come Maria ai piedi della Croce. Com’è bello quel canto e me lo hanno insegnato loro:

Offri la vita tua
come Maria ai piedi della croce
e sarai servo di ogni uomo,
servo per amore,
sacerdote dell’umanità
.

Avanzavi nel silenzio
fra le lacrime e speravi
che il seme sparso davanti a te
cadesse sulla buona terra
ora il cuore tuo è in festa
perché il grano biondeggia ormai
è maturato sotto il sole
puoi riporlo nei granai.
Non devi temere i terrori della notte
ne’ freccia che vola di giorno
mille cadranno al tuo fianco
ma nulla ti colpirà”

Ora loro intraprenderanno un nuovo viaggio. Un viaggio che le porterà lontano per star vicino a cuori che hanno bisogno. A vite desiderose di incontrare la Madonna e suo figlio Gesù. E loro, anche questa volta, come fece la Maria hanno risposto: Eccomi Signore!

Anche se nessuno di noi è pronto emotivamente a salutarle, prendo come tutti immagino nella comunità di San Giovanni Battista, il mio secchio di lacrime e lo vuoto nel giardino, o ai piedi di quel melograno posizionato ora davanti al sagrato della Chiesa e che poi troverà la sua giusta collocazione in un angolo del giardino.

Un melograno simbolo di vita e sacrificio. Di gioia e di dolore. Simbolo di passaggio. Un frutto unico fatto però di tantissimi piccoli semi succulenti ben sigillati dentro un involucro solido e protettivo. La comunità ed i suoi figli.

Ora San Giovanni Battista deve prepararsi a salutare le sue amate sorelle. Ma lo vuole fare a modo suo. Con canti di gioia per rendere grazie. Facendo festa per il bene ricevuto e per aver incontrato tre cuori, tre anime, tre abbracci. Tre donne sempre pronte ad ascoltare.

E poi, nello stile Social di San Giovanni Bsttista, il nostro sarà solo un ari-sentirci preso su Facebook, sul sito delle sorelle di Santa Gemma, su Twitter, alla radio o per un messaggio su WhatsApp con tanto di sorrisi e faccine. Perché questi strumenti, all’apparenza freddi e trasparenti, possono essere vie di trasporto per l’amore, per la comunione, per una buona parola, per comunicare ed ascoltare, o … perché NO, pregare insieme fosse anche dall’altro capo del mondo.

Facciamo festa, facciamo festa

Tu ci hai raccolti

davanti all’altare

signore , per sentire la tua parola

Facciamo festa, facciamo festa

Tu ci hai riuniti

Intorno alla mensa

Signore , per mangiare il tuo pane

Facciamo festa, facciamo festa

#rendiamo grazie al Signore per Giovanna, Louise e Fedele dono prezioso che ci hai donato!

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