La mattina del 2 febbraio, arrivato finalmente il giorno della mia professione temporanea, ho provato una sensazione di calma, di tranquillità, cosa che nel ultimo periodo dato tutti i preparativi, non credevo possibile; sono convinta che sia stato il merito di tutte le persone che mi hanno sostenuto con la preghiera, le mie consorelle, la mia famiglia, i miei amici, la mia parrocchia odierna e quella dalla quale provengo.
Quel giorno è stato per me un altro passo nel cammino che ho iniziato qualche anno fa, quando decisi di seguire la volontà del Mio Gesù, quando ho rimesso nelle sue mani tutta la mia vita, donandogli la cosa a cui più tenevo la mia libertà. Da quel momento ho sentito un senso di libertà mai provato, una sensazione nuova, bellissima e forte che ancora è presente in me.
Il voler vivere una vita da religiosa,
è un riconfermare il mio essere cristiana, la mia appartenenza al Signore, in un modo per me più completo e
non posso far altro che esultare perché veramente grande è il Signore: Egli mi ha usato Misericordia, ha preso il mio niente e lo ha trasformato in tutto, ha guardato la mia miseria e quando ho gridato a Lui, mi ha ascoltata, mi ha guardata con amore, ha asciugato le mie lacrime e mi ha perdonata, raccogliendomi dal fango mi ha rivestita di una veste nuova, ha calzato con sandali i miei piedi, ha messo al mio dito l’anello e ha lavato il mio cuore.
Ciò che era “mio” è diventato “suo” e nel giorno della consacrazione è diventato “nostro.”
Durante la Celebrazione Eucaristica,
dopo aver letto la formula di professione, ho pensato alla frase del salmo:
“Hai messo più gioia nel mio cuore
di quando abbondano vino e frumento” (Sal 4-8);
e pensando al mio passato:
“chi semina nelle lacrime
mieterà con giubilo.
Nell’andare, se ne va e piange,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con giubilo, portando i suoi covoni” (Sal 125,5-6).
E’ stata come una cascata di parole che dalla mia mente scendevano nel mio cuore ed
ho compreso le parole del salmista:
“Grandi cose ha fatto il Signore per noi,
ci ha colmati di gioia” (Sal 125, 2-3)
e ancora pensando al Vangelo : “ perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio”. (Lc 6,37-38)
l’esultanza di Maria quando nel Magnificat canta: “grandi cose ha fatto in me l’onnipotente e santo è il suo nome” (Lc1,49).
Il SI che ogni giorno rinnovo, quella promessa che c’è tra me e il Mio Signore, è come la risposta di Maria all’ arcanangelo Gabriele: “Eccomi sono la serva del Signore, si compia in me la tua Parola” (Lc 1,38).
Sr Paola di Maria bambina.