Te Deum scritto in occasione della Solenne Celebrazione Eucaristica del 26 agosto 2016, nascita al cielo della Venerabile Madre Gemma Eufemia Giannini, per ringraziare il Signore dei vari Giubilei, festeggiati in questo anno.
Noi ti lodiamo Dio,
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, tutta la terra ti adori.
A te cantiamo per le meraviglie che hai operato
nella venerabile Gemma Eufemia Giannini,
vergine saggia che si è presentata alle nozze eterne
con la lampada accesa.
L’attesa l’ha resa intrepida operaia
impegnata a procurarsi olio per il suo vasetto.
Lì ha conservato la sua gioiosa adesione alla tua volontà
che da adolescente le ha fatto fare esperienza
di amicizia spirituale con Gemma Galgani;
da giovane l’ha condotta nel monastero passionista
per imparare a contemplare il mistero pasquale
alla scuola di Paolo della Croce;
da adulta l’ha riportata sulle strade del mondo
perché fosse madre e maestra della nuova comunità religiosa.
Per riempire il suo piccolo vasetto
ha acquistato l’olio dell’umiltà
e riconoscendosi poca cosa
ha ricercato costantemente il confronto sincero
con diverse personalità del suo tempo
perché il discernimento sulla sua vita fosse autentico.
Si è procurata l’olio della semplicità che l’ha resa libera
e le ha permesso di portare avanti l’opera iniziata
nonostante le incomprensioni e gli ostacoli
che l’accompagnarono per tutta la vita.
Non ha scordato l’olio della carità,
anzi ha impiegato molte energie per acquistarlo
e si è trovata gioiosamente impegnata
nella promozione culturale delle giovani,
nella formazione delle sorelle,
nell’insegnamento della meditazione della Passione agli adulti e ai bambini,
nell’evangelizzazione e nella catechesi,
nella cura dei minori,
nel servizio ai giovani in formazione nei seminari e ai presbiteri nella case religiose
additando con determinazione, come riferimento alle religiose, lo stile di vita dei primi cristiani.
Nei vari momenti della sua lunga vita
ha cercato l’olio del sacrificio e si è ritrovata consumata
dall’amore per Gesù redentore,
dai faticosi viaggi in Italia e in America,
dalla malattia che per dieci anni l’ha tenuta ancorata ad un letto
fino a quando è giunta anche per lei la mezzanotte
e all’annuncio dell’arrivo dello Sposo
ha varcato la soglia dell’eternità con la sua lampada accesa
e tu l’hai accolta nella tua gloria, nell’assemblea dei santi.
Noi ti lodiamo Dio, ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, tutta la terra ti adori.
A te cantiamo con tutta la chiesa
perché non hai guardato alla nostra piccolezza
ma nonostante l’esiguità numerica della nostra comunità
hai permesso che alcuni pastori riconoscessero
la nostra presenza come dono della tua misericordia.
A te dunque cantiamo per l’accoglienza ricevuta
nella diocesi di Chiavari, di Brugnato-La Spezia,
di Milano e di Bobbio attraverso i loro pastori.
In ogni contesto diocesano ci hai permesso di dare
il nostro umile contributo alla crescita di tutto il corpo
attraverso servizi differenti tutti tesi a fare
– secondo l’espressione della Venerabile –
un po’ di bene alle anime
sia spiritualmente che materialmente.
Le anime che ci hai fatto incontrare
avevano i volti dei bambini dell’asilo e dei loro genitori,
dei fanciulli della catechesi e delle donne anziane, bisognose di assistenza,
dei ragazzi disagiati e dei giovani in formazione nei seminari.
Per tutti abbiamo cercato di essere sorelle e madri!
Quando la tua benevolenza ci ha chiamate a varcare i confini della nazione
volentieri siamo partite per realizzare l’ideale missionario
così come era stato intuito dalla Madre Gemma Eufemia Giannini
e ci siamo rese collaboratrici dei Missionari Saveriani
nelle diocesi di Uvira e di Bukavu in Congo
animate dal desiderio di far conoscere e amare Gesù ovunque!
A te cantiamo per la disponibilità delle prime quattro sorelle
partite per la missione ad gentes il 20 novembre 1966:
Dorotea Prelovsek, sr Germana D’Orta, sr Luisa Gnasso e sr Francesca Valente.
Giunte in Africa si sono rimboccate le maniche,
hanno affrontato con fede ogni difficoltà,
si sono sostenute con carità,
hanno agito animate dalla speranza.
Con umiltà hanno iniziato a mettersi a servizio dei malati,
delle donne, dell’evangelizzazione.
Distaccate dal mondo, pronte al sacrificio per amore e con amore,
hanno cercato di avere sempre, nel cuore e sul labbro, il sorriso della dolce letizia
e la serena pace dell’unione con Dio.
Per tutto questo ogni giorno ti benediciamo
e lodiamo il tuo nome per sempre.
Noi ti lodiamo Dio, ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, tutta la terra ti adori.
Sì Padre, voglio lodarti e adorarti con tutta la terra
perché mi hai scelto dall’eternità per essere in questo tempo,
tremendo e affascinante, Sorella di S. Gemma,
preghiera e sacrificio vivente per la Chiesa,
apostola di Gesù Crocifisso nell’unico campo di lavoro che è il mondo intero,
sorella e madre dell’orfanezza e della miseria.
Mi hai preparato ad accogliere la tua volontà
attraverso tante persone che nella tua misericordia hai posto sul mio cammino:
i miei genitori, testimoni gioiosi di una fede semplice e incarnata,
i miei nonni, colonne portanti nella formazione delle nuove generazioni,
mia sorella e mio fratello, allenatori instancabili alla fraternità,
la comunità cristiana che mi ha generato alla fede
con i presbiteri che l’hanno animata,
annunciatori autorevoli di Gesù Cristo, unico redentore dell’uomo;
gli amici, compagnia indispensabile e irrinunciabile al Destino.
Nella mia adolescenza mi hai preso per mano
e hai iniziato a condurmi per le tue vie
senza che io mi accorgessi di quanto stava avvenendo
ma nonostante la miopia, mi sono lasciata condurre:
volevo giungere alla pienezza della vita!
Ho scoperto, ad un certo punto, che la traccia del disegno era già stata fatta
e si trattava solo di dargli colore. Ma come?
Le ulteriori mediazioni umane che hai posto sul mio cammino
mi hanno indicato il servizio e la preghiera
come colori fondamentali da utilizzare per portare a compimento
l’opera che tu avevi iniziato.
Mi sono messa allora a servire e a pregare
e ciò che si intravvedeva solo come bozza
è divenuto perfetto quadro d’autore.
Grandi cose tu fai, Signore, in coloro che ti temono!
Alla ricerca del luogo in cui vivere quanto intravisto
mi sono imbattuta nella comunità delle Sorelle di S. Gemma
e sono rimasta affascinata dalla carità sorellevole
vissuta nella più grande semplicità.
Così, giunto il tempo della giovinezza,
tu mi hai condotto alla soglia di questa casa per iniziare il cammino formativo
facendomi dono di sorelle più grandi
che mi avrebbero accompagnato nei primi passi e sostenuto negli anni seguenti.
Ti rendo grazie, Signore, per la loro testimonianza
di donne consacrate, realizzate, gioiose di appartenere a te,
pazienti e misericordiose con me
incapace di tenere il passo di una vita donata
come sacrificio vivente, santo e gradito a te.
Alla loro scuola e in loro compagnia
ho iniziato a vivere in comunità secondo lo spirito di famiglia,
dove deve essere abituale il buon umore, regnare la santa letizia,
fiorire la gentilezza, essere sovrana la bontà che perdona e compatisce,
che perdona e dimentica, che rende bene per male
e stima grande fortuna il poter dispensare a tutti un sorriso,
una buona parola, qualche piccolo servizio e favore
cercando ricopiare in tutto gli esempi di Gesù.
Dopo 25 anni di cammino
riconosco che per tua grazia, sono quello che sono,
e la tua grazia in me non è stata vana
anche se ha dovuto tanto faticare
per portare avanti la gestazione della donna nuova.
Per questo ti chiedo che sia sempre con me
e con tutte noi la tua misericordia:
perché in te abbiamo sperato e continuiamo a sperare.